I resti del Castello e le Chiese

I resti del castello e le chiese

 

I ruderi del Castello, situato sul monte Solano, risalgono all’età longobarda. Sono visibili i resti della triplice cinta muraria e le due porte con la torre di vedetta a forma cilindrica.
Il castello subì nell’anno 888 l’assedio dei Saraceni, e venne gravemente danneggiato dal violentissimo terremoto del dicembre 1631, tanto che nel 1636 il conte Giovanni Battista Ravaschieri vi apportò radicali riparazioni. Nuovi danni furono provocati durante il terremoto del 1857.
Sulle falde di una massiccia muraglia rocciosa denominata Caruso (252 metri) è situato il Santuario di Santa Maria di Loreto. L’aspetto esterno, nella sua parte inferiore, è caratteristico del XII secolo.
Dedicata al patrono è la Chiesa di San Giovanni Battista, menzionata in un atto di donazione del 1081, con il quale Giliberto il Normanno cedeva alcuni beni all’abate di Cava. L’edificio ha subito numerosi rifacimenti, i più significativi dei quali furono completati nel 1761. Nel 1859 la chiesa venne ampliata nei bracci della crociera e fu arricchita della Cappella di Santa Maria delle Grazie, oggi restaurata, nella quale troneggia una bella immagine dell’Immacolata.
La Chiesa di Santa Maria del Ponte sorse nel secolo XV per volontà della famiglia Rescigno. Nel XVI secolo fu restaurata e donata di una rendita di quattro ducati annui. L’edificio fu ampliato nel 1575 e restaurato dopo il terremoto del 1857. Il 18 dicembre 1975 è stato consacrato un nuovo altare costruito in Birmania. Fa parte di questa la Cappella di San Nicola di Bari, risalente al XII secolo.
Meritano una menzione anche la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, sorta nel XII secolo nella frazione di Casali, e laChiesa di San Pasquale, un tempo Chiesa di Santa Maria di Codola, restaurata nel 1951, che conserva un portale del XII secolo. Un vero gioiello d’arte e di architettura è la gentilizia Cappella dell’Addolorata o di San Vincenzo, costruita nel 1720, su disegno dell’architetto Ferdinando Sanfelice, presso al cinquecentesca Villa Ravaschieri.

La fronte originaria è stata sostituita da una facciata gotica, mentre l’interno, a navata unica, presenta una pianta ottagonale. L’edificio, che un tempo conteneva cinque altari, ospita due sarcofagi con i resti mortali dell’ultimo duca di Roccapiemonte,Vincenzo Ravaschieri, e della sua consorte, Beatrice Potenziani. Nella chiesa è custodito anche un bassorilievo in marmo del grande scultore Giovanni Dupré.
Pregevoli sono la Cappella dell’Arciconfraternita del Santissimo Corpo di Cristo, ricca di stucchi decorati, la Cappella del Convento delle suore dell’Addolorata in San Potito, risalente al secolo XIX, al rurale Cappella della Pietà, del XIX secolo, e al Cappella di San Rocco in località Casali.

Degni di interesse sono anche diversi palazzi gentilizi: Palazzo Marciano situato nella frazione Casali, Palazzo Romano ePalazzo Romaldo, dotato di un’importante scala, opera dell’architetto Sanfelice.